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Archive for the 'In Italia' Category

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New kids on the “blog”!

Wednesday, November 7th, 2007

Ciao a tutti!!

per chi non mi conosce (dato che sono citata da Daniele nella sua presentazione e visto che sarò la sua “compagna” di viaggio)….. piacere! sono Jo!Piacere, Jo!

Le pagine che seguono raccolgono le impressioni ed emozioni (correlate da foto) che vivremo giorno per giorno durante la nostra permanenza in Arizona.

Questo viaggio sarà un’esperienza nuova per me e Daniele in quanto sarà il nostro “primo” viaggio insieme tanto voluto!! Finalmente “partoria….” ehmm ehmm, partiamo! Scusate!….. ma l’attesa è stato un travaglio mica da ridere!

Non sto a raccontarvi la storia della mia vita, vi annoiereste a morte, ma in breve voglio citare che sono Italo-Americana. Americana da parte di papà. Saremo ospiti da lui fino alla fine di Novembre. Abita nello stato dell’Arizona, più precisamente a Peoria (Phoenix).

In questa terra “lontana” e desertica (aggiungo) risiede anche il mio caro fratellone Dominick, detto Mimì! E non mi vergogno a dirlo ma…… mi manca assai!!!! E’ da circa 4 anni che non lo vedo! 🙁 Spero di poter trascorrere più tempo possibile con lui.

Voglio citare anche che ho una splendida gemella: Francesca (nella foto) ed una splendida mamma: Anna.

Purtroppo loro non verranno questa volta, ma ci siamo promesse che il prossimo viaggio sarà INSIEME!

Spero che questo blog possa trasmettere al meglio le nostre impressioni!

Bye Bye!

Jo

Pronti …. partenzaaaaa … quasi !

Sunday, November 4th, 2007

Ponte fra due mondi

Insomma, ci siamo … o quasi.

C’è voluto più di un’anno per riuscire ad “incastrare” questo viaggio nel calendario ma ce l’abbiamo fatta.
Con la Jò siamo arrivati al fatidico momento nonchè evento che dà il titolo a questo diario di bordo: incontrare la famiglia oltreoceano della nostra teutonica stangona americana.

Le radici della dinastia sono saldamente ancorate al terreno desertico della forse piu recente, se non ultima, frontiera: Phoenix, ArizonaStati Uniti d’America.
Insomma, a novembre si vola tra i cactus e gli scorpioni !
La cosa è assai “comoda” se si pensa al freschino che sta calando in Italia ultimamente.

L’intenzione è quella di creare su questo supporto, il blog (piattaforma che, per amor del vero, non ho mai amato particolarmente) un diario di bordo elettronico che vi accompagnerà insieme a noi in questo viaggio.

Non credo si tratterà tanto di una “scoperta” quanto di un’osservazione continua e rilassata su un popolo e una società attraverso una “famiglia d’america”, corredata da parentele europee e in particolare “italiche”.

Ma siamo sicuri di avere detto proprio a tutti che andiamo in ferie ?

… e questi dove credono di andare ?
Dove credono di andare questi due ?!??

La prima domanda che mi sono fatto pensando al fatidico momento è: ma che ci fà una famiglia di italo-americani in mezzo al deserto dei cowboys bang-bang, e mettiamoci pure tanto di cavalleria che rincorre gli indiani come nei film di John Wayne ???

Siamo propensi ad immaginarci l’habitat naturale dell’ homo italicus-americanensis
nelle periferie post-moderne delle vecchie metropoli industrializzate, affaccendato in quella micro economia tipica della bassa borghesia, manovalanza, commercio al dettaglio parlando un’inglese impuro e contaminato da espressioni dialettali che qui in italia forse solo alcuni paesi del sud saprebbero (forse) decodificare.

Insomma, nel nostro immaginario quasi totalmente “cinematografico” l’italo-americano sembrerebbe perdere credibilità in mezzo ai cow boys e al grand canyon.
Ma ve lo immaginate “Tony” con canotta pomodorata, leggendaria “buldrega” impegnata nell’epica lotta contro le leggi della fisica, ciabatta in cuoio sapientemente trascinata ritmicamente nell’incedere barcollante; e sullo sfondo il grand canyon lacerato dal ululato del coyote ??

Oggi abbiamo finito le valigie, la mia è praticamente vuota !
E’ da un pò di tempo che amo viaggiare leggero, praticamente con quello che ho addosso e pochi cambi, l’essenziale.
E’ una scelta qualitativa a priori, una posizione psicologica in cui mi forzo.
Portare un’eccessivo bagaglio a mio avviso è sintomo di una notevole chiusura verso l’ignoto, verso la cultura che si và a conoscere, un tentativo di portare in viaggio il più possibile di se stessi e del proprio mondo.
Portare lo stretto necessario, o forzarsi verso questa direzione, permette una specie di abbandono al viaggio, un’apertura verso il nuovo o il diverso, una volontà di lasciare per un’attimo il proprio mondo e identità e vestire gli abiti altrui, vivere la vità con colori e tempi diversi dal nostro.
Inoltre, anche psicologicamente, portarsi dietro “4 cose” è molto rilassante, si viaggia con meno ansia.
Vivere con la minor ansia possibile e’ il paradigma di chi non ha nulla da perdere, quindi predisposto a gustare tutto il nuovo che c’è nel viaggio stesso.

La Jò è praticamente una globetrotter dalla nascita, anche lei sembra priva di ansia e preoccupazioni, anzi, tra i due in genere sono io il più “pizzichino” e pignoletto.

Come si vede, quando comincio a scrivere non mi fermo più, ora vado a cena … domani si lavora ma la mente è gia al gate d’imbarco verso la mia personale frontiera, cosi in là non mi sono mai spinto.

@Daniele